Le credenze antiche: storia ed evoluzione

La credenza è il mobile più caratteristico della cucina e ha una storia affascinante, che affonda le radici in un passato lontano. È il mobile che più di ogni altro dona alla casa un'atmosfera accogliente e confortevole, e non può mai mancare nella sala da pranzo, assieme al tavolo e alle sedie.

Nata in Emilia Romagna nel Seicento come mobile per la stanza dei banchetti nelle case nobiliari, la credenza in origine era un semplice cassone basso e lungo su cui si disponevano i cibi prima di offrirli ai commensali.

Nel corso dei secoli la credenza ha avuto una lunga evoluzione e assunto varie forme, dotandosi di ante, vetrine e cassetti per riporre piatti, bicchieri, gli utensili da cucina e conservare gli alimenti. La sua funzione non è mai tramontata, e ancora oggi è un elemento indispensabile in ogni cucina, dove la si usa per esibire i servizi preziosi, l'argenteria, le porcellane, le bottiglie di vino pregiato.



Il servizio di credenza


La credenza prende il nome da un rituale detto “servizio di credenza”. Prima del pasto, nelle famiglie della nobiltà si usava far assaggiare i cibi ad un servitore fidato, per accertarsi che non fossero avvelenati; solo dopo venivano serviti a tavola.
Nel Seicento il rischio di avvelenamento era alto: era il tempo delle guerre tra Signorie e per risolvere gli screzi spesso si ricorreva all'avvelenamento, cogliendo l'occasione ai frequenti banchetti che venivano offerti.
Per scongiurare il pericolo, le pietanze venivano disposte tutte su un banchetto e assaggiate da un servitore, il Mastro Credenziere, il quale dopo aver finito esclamava “Signori, vi è stato offerto servizio di credenza!”.

Il termine successivamente venne utilizzato per indicare la sala da pranzo, e poi per designare il mobile su cui veniva riposto il cibo prima del pasto.

Negli anni la credenza ha perso la funzione originaria, ma ne ha assunte altre ugualmente indispensabili; oggi si usa per riporre i servizi di piatti, tazzine e bicchieri; per conservare cibi secchi e bottiglie di liquore, ma il suo fascino resta immutato e legato alla cucina.




I modelli delle credenze antiche


Le credenze antiche possono essere fatte con diversi tipi di legno, i più comuni sono il noce, il faggio, il ciliegio, il mogano e il palissandro. Le più antiche possono avere delle vetrine con vetri realizzati a mano.

In origine la credenza era un semplice mobile basso e lungo e serviva per disporre i cibi freddi da offrire agli invitati in occasione di cene e banchetti.

Nei secoli la credenza ha assunto varie forme dotandosi di ante, vetrine e cassetti per riporre piatti, bicchieri e utensili da cucina.

Sin dal Medioevo si presenta in modelli diversi a seconda delle destinazioni d'uso. In generale si distinguono due tipologie:




La credenza bassa e lunga

E' simile ad un armadietto, arriva all'altezza della vita e ha un vano con due o tre ripiani rinchiusi da sportelli. Ha delle gambe molto corte oppure poggia direttamente sul pavimento, e un ripiano superiore piatto per appoggiare le stoviglie e i piatti di vivande.
Questo modello è ancora oggi il più diffuso e di solito viene accostato alla parete del soggiorno o della sala da pranzo, magari sormontato da uno specchio; ma l'altezza consente anche di collocarla sotto ad una finestra.


La credenza a doppio corpo

Ha la stessa base della credenza bassa e in più una parte superiore con alcune mensole, spesso chiuse da una vetrina.
Questo tipo di credenza si usa principalmente come vetrina per esporre argenteria, bicchieri, servizi di tazze e piatti preziosi e può essere collocata sia in cucina che nel soggiorno.




La storia del Buffet


Quando si parla di buffet, oggi pensiamo ad un ricco banchetto con molte portate diverse disposte su una grande tavola da cui i commensali si servono a piacimento. Ma una volta il buffet era il mobile che serviva a conservare stoviglie e alimenti in cucina, e ad esporre i cibi per gli invitati durante i ricchi banchetti in epoca barocca.


La credenza in origine si chiamava “buffet”, e prendeva il nome da Pierre Buffet. Questi era il cuoco del Re di Francia Francesco I e lo seguiva nei frequenti spostamenti per seguire la campagna d'Italia. Pierre inventò un mobile nuovo per poter trasportare agevolmente le vivande, il vasellame e le bottiglie; era una sorta di grande cassa che quando veniva scoperchiata diventava una tavola imbandita con tutto l'occorrente per il pasto del re.

Il nuovo mobile ebbe grande successo e presto si diffuse nelle case della nobiltà; gli ebanisti si basarono sul modello di Buffet per realizzare delle varianti sempre più sofisticate. Il cassone di Pierre divenne di moda e "buffet" vennero chiamate anche le credenze che già esistevano in Italia; la voce dialettale buffetta, che designa appunto la credenza, deriva da qui.

Il buffet veniva realizzato in varie forme e dimensioni, con cassetti, ante o vetrine. Alcune famiglie avevano il "buffet" e il "contro buffet", che custodiva le stoviglie più preziose. 
Ogni modello aveva delle caratteristiche peculiari a seconda del tipo di utilizzo:



Buffet da mostra

Il buffet da mostra, in epoca barocca, serviva ad esibire i servizi preziosi, l'argenteria, le porcellane, le bottiglie di vino pregiato; in occasione delle cene vi si disponevano i cibi freddi da servire agli ospiti.
Veniva solitamente collocato nel punto centrale della sala da pranzo, per offrire agli occhi degli ospiti lo spettacolo degli oggetti d'oro o d'argento, e delle ceramiche preziose della famiglia nobile. 

Buffet da bottigliere

Questo modello aveva la finalità di presentare tutte le stoviglie per il servizio dell'acqua e del vino: coppe, bicchieri, boccali in metallo prezioso, caraffe, bottiglie.

Buffet da servizio

Era il mobile dove si appoggiavano le vivande fredde, i piatti e tutto ciò che serviva per il servizio a tavola. Gli invitati non si servivano da soli, ma sedevano a tavola e potevano ammirare l'abbondanza dei cibi offerti, disposti ordinatamente sul banchetto.
Un tempo si usava allestire il buffet anche nella camera della “puerpera” per la presentazione del primogenito, e vicino gli venivano apparecchiate delle tavole con i rinfreschi da offrire agli ospiti. 




La credenza nella storia


Nell'antichità i mobili nelle case erano pochi ed essenziali, perché erano oggetti costosi e ingombranti, non facili da trasportare al momento di spostarsi. Gli arredi della casa erano pochi e funzionali, si usavano perlopiù mobili versatili e polifunzionali: il tavolo era un'asse poggiata su un supporto, che veniva montato e smontato all'occorrenza e poteva essere usato per mangiare, scrivere, lavorare; il cassone faceva da armadio, tavolino, panca e baule; il letto era un giaciglio privo di supporto che veniva steso alla sera e riavvolto al mattino.

Già nell'epoca romana era in uso un mobile per la cucina, era in legno naturale e spesso rivestito di stoffa, che veniva usato per riporre gli utensili da cucina.

Solo nel Quattrocento i mobili cominciarono a delineare una vera struttura, assumendo caratteristiche proprie e funzioni ben precise. La credenza divenne così il mobile destinato alla cucina, usata per poggiare piatti e strumenti, bottiglie e bicchieri, le vivande da servire agli invitati a cena; nel vano inferiore si conservavano gli alimenti oppure la biancheria da tavola.




La credenza di epoca barocca è un mobile lungo e largo, con vari ripiani. La struttura si rinnova e arricchisce di un corpo superiore e degli sportelli. I modelli più comuni sono in noce, ma appaiono anche le prime credenze con decorazioni elaborate e in legni da frutto.

Le credenze del Settecento sono realizzate in legni pregiati, e rispecchiano in pieno lo stile Rococò: sono ornate di dipinti, laccate, intarsiate, ricche di decorazioni e cineserie. Nel Settecento le credenze sono mobili molto preziosi e destinati alle famiglie più abbienti.

Nell'Ottocento le credenze diventano un mobile di vasta diffusione e non sono più appannaggio dell'aristocrazia, ma entrano nelle case di tutti i ceti. È in voga lo stile Impero e anche le credenze ne rispecchiano le caratteristiche: si usano legni scuri esotici, sono eleganti e imponenti. Compaiono i primi modelli con il corpo superiore a vetrina, che lascia vedere i cristalli, le porcellane e l'argenteria disposti all'interno.

Le credenze realizzate nel Novecento si considerano modernariato. Nei primi decenni del secolo si diffonde l'Art Nouveau, che caratterizza le credenze con linee sinuose e motivi naturalistici.




Le credenze antiche si trovano facilmente nei mercatini dell'usato e dell'antiquariato, ancora in buone condizioni anche se datate, perché costruite in modo solido con materiali durevoli. Si possono rimodernare in poco tempo, dipingendole con tinte pastello o di bianco, e senza coprire i segni del tempo si otterrà un mobile dal fascino indiscutibile, che impreziosisce la casa e ha sempre una grande utilità per la capienza del vano inferiore.









Approfondimenti

Ti può interessare anche

0 commenti all'articolo
Effettua l'accesso per inserire un commento. Clicca qui