Luigi XVIII

Lo stile Restaurazione e l'evoluzione del mobile sotto il regno di Luigi XVIII


Luigi XVIII nacque a Versailles nel 1755, fratello minore di Luigi XVI rimase nella posizione di erede presuntivo al trono fino alla sua capitolazione. Assunse il titolo di re nel 1795, e fu instancabile nel rivendicare il trono di Francia, divenendo avversario dell'Imperatore Napoleone Bonaparte.

Luigi XVIII era intelligente e amante della cultura, abbracciava l'illuminismo e si nutriva delle idee si Voltaire e degli Enciclopedisti. Allo scoppio della Rivoluzione francese fu un oppositore della corte reale e sostenitore delle correnti avverse.

Salì al trono solo nel 1814 quando Parigi venne occupata dagli alleati e fu promossa la Restaurazione dei Borboni. Luigi XVIII aveva un aspetto fisico goffo, un corpo traballante e obeso, che contrastava con la sua brillante intelligenza e il senso di dignità. Seppe risolvere i disordini della Francia appena uscita dalla guerra, con saggezza e abilità: la sua direttiva era di instaurare un regime che riportasse la Francia alla grandezza internazionale attraverso una politica di moderazione e pacificazione.

Il risorgente benessere e il passare degli anni fecero però dimenticare al popolo francese i danni dell'impero, di cui veniva ricordato solo lo splendore: la monarchia divenne l'emblema della sconfitta e dell'invasione straniera. Luigi XVIII morì ghigliottinato nel 1824, dopo 9 anni di regno, ma consapevole di aver risollevato la Francia dalla grave crisi economica e di averle restituito il suo ruolo di potenza internazionale.
Ritratto di Luigi XVIII
Ritratto di Luigi XVIII - Robert Lefevre, 1822




L'evoluzione del mobile nell'Ottocento


Il mobile nell'Ottocento conosce una varietà si stili e di movimenti che non ha precedenti: si afferma all'inizio del secolo lo Stile Impero (1804-1815), verrà superato dallo stile Restaurazione (1815-1830) e dal Carlo X (1824-1830), a metà del secolo si svilupperanno gli stili Biedermeier e Luigi Filippo (1830-1848); nell'Ottocento prenderà vita la moda dei revival e così vi sarà un ritorno al passato con il neo-gotico e il neo-rinascimentale (1850-1870), per giungere infine all'Ecclettismo (1870-1890) e all'Esotismo (1880-1890) che caratterizzeranno gli ultimi decenni del secolo.
 

Luigi XVIII a Calais
L'arrivo di Luigi XVIII a Calais - Edward Bird
Un secolo ricco di idee e spunti, in cui nuove tendenze stilistiche nascono tra rivoluzioni, imperi, dissestamenti politici e regni monarchici. La Rivoluzione Francese (1789) e soprattutto l'avvento dell'Impero Napoleonico (1804) fecero da sfondo allo sviluppo dello Stile Impero, caratterizzato da una produzione di mobili ed oggetti volta a riflettere la grandiosità della potenza francese in epoca Napoleonica.
Si affermava al contempo un nuovo ceto sociale, la borghesia, che commissionava mobili in stile Impero per ostentare il proprio prestigio sociale recentemente acquistato: i mobili di questo periodo sono scuri, massicci e squadrati, con superfici lisce e decorazioni in bronzo dorato di richiamo nobiliare o regale.

Con la caduta dell'Impero di Napoleone (1814) in Francia viene restaurata la monarchia, e si delinea uno stile diverso che caratterizza l'arte sotto i regni di Luigi XVIII prima (1814-1824) e di Carlo X (1824-1830) poi, che oggi viene anche definito stile Restaurazione. Spesso lo stile viene chiamato “Carlo X”, perché è sotto questo regnante che assume delle caratteristiche più marcate.
Inizialmente lo stile dell'arredo non si differenziava molto dal precedente e si caratterizzava con forme lineari e classicheggianti; ma nel giro di qualche anno sviluppò elementi differenti a seconda delle regioni, e il mobilio assunse nuovi e particolari aspetti: legni chiari, forme arrotondate e decorazioni stilizzate rievocative dell'antichità.




Lo stile Restaurazione: l'arredamento sotto il regno di Luigi XVIII


La ricchezza di stili e tendenze che si delineava nel XIX secolo non dipendeva solo dai cambiamenti politici e culturali in atto, ma anche dal sorgere di un nuovo modo di concepire l'artigianato – e di conseguenza anche la produzione di mobilia.
Nell'Ottocento nacquero le prime officine e le prime fabbriche di mobili, che sostituirono le vecchie botteghe artigiane in cui il maestro insegnava il mestiere agli apprendisti; il lavoro divenne suddiviso in più fasi gestite da professionisti e la produzione diventò di massa. Si crearono figure specializzate, c'era chi si occupava della progettazione, chi dell'intaglio, chi di curvare il legno a vapore, chi della commercializzazione.

I primi decenni dell'Ottocento non sono prosperosi per la produzione dell'arredamento: la Francia usciva impoverita dalla rivoluzione e dalle guerre napoleoniche, anche la famiglia reale si trovava con le finanze depauperate ed evitò di commissionare nuovi pezzi d'arredamento, pratica che aveva sempre favorito lo sviluppo di nuove tendenze e correnti artistiche. Nei secoli la corte aveva avuto un ruolo da mecenate nei confronti di arte e artigianato, ma durante il regno di Luigi XVIII fu rinnovata solamente la sala del trono al Palazzo delle Tuileries, e il successore Carlo X si limitò a commissionare un letto da parata e 5 consoles.

Fu invece l'emergente borghesia a prendere il posto della nobiltà, trovandosi più abbiente ed entusiasta dei cambiamenti in atto. Accogliendo ogni novità con interesse, si fece prima cliente di sarti, ebanisti, intagliatori e arredatori.
Dopo un lungo periodo di guerre, la Francia accoglieva con entusiasmo la nuova moda dalle linee più gentili, colori chiari e decorazioni semplici. L'ascesa della borghesia ebbe un ruolo chiave nella determinazione del nuovo stile, dato che divenne la principale acquirente degli arredi, sostituendosi alla nobiltà. Le famiglie borghesi avevano abitazioni ed esigenze molto diverse da quelle dell'aristocrazia, e ciò andò a caratterizzare il nuovo stile che si stava delineando.



I caratteri distintivi degli arredi in stile Luigi XVIII



L'abitazione ottocentesca


L'abitazione dell'Ottocento vede dei cambiamenti rispetto al secolo precedente. Dopo i disordini delle guerre, tra il popolo maturava la voglia di ordine sociale e intimità domestica. Il ritorno a un'intensa vita familiare condizionò la conformazione della casa: se nel Settecento gli spazi venivano suddivisi tra pubblici e privati, e si delinearono nuove forme per la cucina e il salotto, nell'Ottocento fu la camera da letto ad essere al centro dell'attenzione. Gli ambienti in generale divennero più piccoli e raccolti, la camera da letto cominciò ad assumere la conformazione attuale, dotandosi di letto e comodini in coppia, cassettone, armadio, toilette e specchiera.


I mobili in stile Luigi XVIII


Gli arredi prodotti nel primo decennio del XIX secolo si identificano con lo stile Impero: forme dritte e massicce, dall'aspetto imponente e solenne. Si usano legni scuri senza intarsi o cornici, su cui applicare decorazioni in bronzo dal forte richiamo a Napoleone e alla grandezza francese: aquila imperiale, palmette, festoni, N napoleonica, ma anche sfingi egizie, lire e corone d'alloro.

Sotto Luigi XVIII viene abbandonato qualsiasi riferimento all'impero e viene accolto uno stile più gentile e confortevole, i mobili sono costruiti sulla base di quelli stile impero ma perdono la maestosità e diventano più leggeri e arrotondati. 


Si usano legni chiari, olmo, acero, sicomoro e noce; le venature naturali del legno vengono sfruttate per creare decorazioni omogenee su tutta la superficie. Vengono aggiunti elementi intagliati come cerchi, ovali, raggi, viticci e motivi floreali, cornucopie stilizzate, strumenti musicali e serpenti che si mordono la coda. Gli intagli sono solitamente in legno scuro, ebano, mogano e palissandro, per comporre un gioco cromatico tra gli elementi.

Le linee vengono semplificate, sono sempre geometriche ma leggermente smussate e spesso contengono elementi sferici. Le linee curve si trovano soprattutto negli schienali delle sedie. Spesso le superfici frontali vengono curvate e i fianchi restano dritti.

Dallo stile precedente si ereditano le gambe a sciabola per sedie e poltrone; i sostegni a lira, a collo di cigno o a zampa di leone.

Il mobile più diffuso è il cassettone, che perde gli ornamenti in bronzo ma mantiene serrature e maniglie in bronzo dorato. È tipicamente bombato sulla parte frontale e dritto sui fianchi, il cassetto superiore è a forma di S rovesciata.



I tavoli sono leggeri e in vari modelli, hanno le gambe a treppiede, a botte, a lira, a S o a zampa di leone.

Secrétaire e scrivanie sono lineari nella struttura, abbandonano le colonne dello stile impero e possono avere degli intarsi sui piani o sui fianchi. Le scrivanie ministeriali sono molto ampie e richiedono anche otto gambe, hanno piani in marmo o in legno usati come decorazione.

Il letto è ancora a baldacchino, vengono collocati lungo il muro in direzione longitudinale e sono chiamati “traversi”. Lo schienale è dritto e sormontato da pilastri sagomati. Introdotto il modello del letto a barca, che ha due fianchi curvi verso l'esterno e la cui forma continua con quella dei comodini.

I modelli di sedie sono più piccoli e leggeri, dalle forme graziose. È molto in voga il modello a gondola, con dei filetti decorativi sulla spalliera superiore dello schienale e sulla traversa anteriore del sedile. Le più ricche sono intarsiate.

Si moltiplicano i modelli anche per le poltrone: dritte, a gondola, a voltaire… Hanno forme armoniose e risultano molto comode grazie alle imbottiture. Divani e canapè invece mantengono lo stile impero ma vengono costruiti utilizzando legni più chiari.




Approfondimenti: 


Biografia di Luigi XVIII

Storia del mobile

I mobili nell'Ottocento, dallo stile Impero allo stile Restaurazione

L'arte dei mobilieri nella Francia di Carlo X



2 commenti all'articolo
Carlo Linkommin data31 maggio 2016, 14:06ha scritto:
prova

Carlo Linkommin data 1 giugno 2016, 09:16ha scritto:
prova2

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