Luigi XVI a Versailles, 1779

I mobili antichi in stile Luigi XVI


Lo stile Luigi XVI naque in Francia negli ultimi decenni del Settecento, e si diffuse rapidamente conquistando il pubblico di tutta l'Europa. Si caratterizzava per le linee classiche ed eleganti, in contrasto con l'asimmetria e l'abbondanza di elementi decorativi tipiche del Rococò e del Luigi XV, stili che definirono l'epoca precedente.

Elemento chiave dello stile Luigi XVI è il rinnovato interesse per i temi della cultura classica greca e romana, che porta a prediligere forme lineari, compostezza geometrica, decorazioni simmetriche ed evocative dell'antichità. Ghirlande, foglie d'alloro, greche, motivi floreali, intarsi a sfondo mitologico, colonne e capitelli si uniscono a materiali preziosi quali essenze lignee, bronzo dorato e marmo, in una sintesi formale che rispecchiava il nuovo gusto dell'epoca, e prese il nome di Luigi XVI. Ancora oggi gli arredi in stile sono sinonimo di eleganza e prestigio.

Il re Luigi XVI non ebbe un grande ruolo nello sviluppo dello stile che caratterizzò il suo regno. Furono piuttosto i ritrovamenti archeologici dei resti delle civiltà antiche che accesero l'interesse degli artisti del XVIII secolo verso il mondo classico, portando così alla nascita dello stile Neoclassico in Italia e alla sua declinazione francese nello stile Luigi XVI.



La nascita dello stile Luigi XVI


Il rinnovato interesse per i temi del mondo classico trova le radici nel grande clamore che suscitarono i rinvenimenti archeologici in seguito agli scavi di Ercolano nel 1738 e Pompei nel 1748, che portarono alla luce una gran quantità di oggetti in uso tra le antiche civiltà. La cultura classica si diffuse e venne assunta come nuovo modello da imitare, delineando il Modello Perfetto.
Architetti, pittori e disegnatori colsero lo spirito del tempo e si lasciarono ispirare dagli oggetti, affreschi e mosaici ritrovati nei siti archeologici, li riprodussero in incisioni e li raccolsero in cataloghi, - i Quaderni – che venivano poi utilizzati come base per realizzare dipinti, edifici, arredi a tema classico.


Nel 1752 il Conte di Caylus pubblicò un libro sulle antichità egizie, etrusche, greche, romane e galliche, che divenne un punto di riferimento per l'arte, la scultura e l'architettura del XVIII secolo; il trattato si diffuse rapidamente ed ebbe un'influenza notevole nel delineare il nuovo stile.

Ma fu Charles Nicolas Cochin a dare una prima definizione dello stile Luigi XVI e del Neoclassico, nel libro rivolto ad orefici, incisori e scultori del legno, edito nel 1755. Cochin indicava come elementi fondamentali il senso d'equilibrio, le giuste proporzioni, la prevalenza dell'arco a tutto sesto e della linea retta sulle linee curve e sinuose, osteggiando la moda degli ornamenti a viticci, foglie intrecciate, conchiglie frastagliate, tutto ciò che fosse laborioso ed irregolare.

La moda neoclassica era innescata, e venne ripresa da artisti e artigiani di ogni tipo. I temi classici si ritrovano negli affreschi interni delle abitazioni reali e aristocratiche, nei dipinti si raffigurano scene mitologiche e allegorie, in architettura si ripropongono elementi classici in colonne, cornici, timpani, e soprattutto nelle linee simmetriche e monumentali che definiscono gli edifici pubblici. Forme e temi che si riflettono anche sulla produzione dell'arredamento, che spesso riprende elementi architettonici e linee geometriche, contrapponendosi alle forme ridondanti e ricche di elementi decorativi tipici delle precedenti mode Barocco e Rococò.




L'arredamento in stile Luigi XVI


Gli arredi che risalgono all'epoca di Luigi XVI presentano forme geometriche e monumentali, seguono un gusto semplice ma elegante e raffinato, e sono curati nei minimi dettagli con estrema precisione. La perfezione tecnica della loro esecuzione è talmente alta da rendere quasi impossibile crearne delle copie, per questo è molto raro che i mobili in stile Luigi XVI vengano falsificati.

Lo stile Luigi XVI è considerato il periodo d'oro del mobile francese, la richiesta era alta e frequente, l'aristocrazia ci tiene a restare al passo con le mode e commissionava arredi in stile ai migliori ebanisti, come Jean Henri Riesener e Adam Weisweiler.

I legni più utilizzati sono principalmente a colorazione bruno-chiara, come il rovere e il ciliegio, ma si trovano anche legni esotici come il mogano e l'ebano. Per quanto riguarda gli intarsi e le filettature, si prediligono le lastronature di frutto per creare contrasti cromatici ed effetti di chiaroscuro, con legno di bosso, noce, palissandro e bois-de-rose.

Si usano marmi chiari per i ripiani di tavoli e cassettoni, mentre divani e poltrone sono rivestiti di tessuti raffinati, soprattutto seta.


Gli elementi decorativi sono evocativi del mondo classico e consistono in ornamenti con motivi geometrici o inserti in bronzo dorato, decisamente più sobri ed eleganti rispetto a quelli Rococò. Intarsi e rilievi raffigurano scene mitologiche e chimere, ma non è raro trovare ancora motivi floreali, ghirlande, festoni e foglie d'alloro, seppure meno vistosi e più ordinati del Luigi XV.

I mobili di maggior diffusione sono il tavolo-consolle e la comode.

Vi è un ampio utilizzo di tavolini da salotto, da gioco, da tè e da caffè, contenuti nei volumi e dalle gambe sottili a sezione quadrata, che presentano piedi affusolati a cono o a piramide. Tavoli, scrittoi e console hanno abbandonato le linee curve e assunto forme lineari e geometriche.



Il comò in stile Luigi XVI ha solitamente un piano in marmo e lastronature in ebano sul davanti e sui fianchi. I più pregiati presentano elaborati intarsi che raffigurano scene epiche e mitologiche o rievocano la cultura classica; sono inoltre arricchiti da applicazioni in bronzo dorato che risultano eleganti e composte.
Sedie e poltrone vengono realizzate secondo gli stessi modelli in voga all'inizio del Settecento: la bergère, la marquise, la poltrona a cabriolet e à la reine. Tuttavia perdono la comodità che le contraddistingueva nello stile recedente e acquistano leggerezza ed eleganza. Le curvature dello schienale si trasformano in linee rette o archi regolari. Gli ornamenti scolpiti nel legno sono simmetrici e variegati, si trovano intagli floreali, raggi, perle, festoni e drappeggi di ispirazione classica. Le gambe sono a forma di colonna, dritte e affusolate, spesso decorate con scanalature verticali, e terminano con un dado scolpito in rosa o in margherita.
L'antichità classica si ritrova anche nei nuovi modelli di letti, sempre a baldacchino, che presentano pilastri e montanti a forma di colonne scanalate o pilastri, che culminano in decorazioni di pigne o pomi intagliati nel legno o applicati in bronzo dorato.




Concludendo


I mobili in stile Luigi XV sono semplici e raffinati, l'equilibrio delle loro forme è in grado di dare all'intero arredo un'aria elegante e ricercata.
Sono considerati i mobili più belli di tutta la storia del mobile: la perfezione tecnica con cui furono realizzati e l'eccellenza dei materiali impiegati, li rendono solidi e durevoli nel tempo. Per queste qualità sono mobili dalle quotazioni sempre elevate e non passano mai di moda. 
I mobili in stile Luigi XVI sono considerati i più belli di tutta la storia del mobile: semplici e raffinati, sono adatti ad un arredo elegante e ricercato. La perfezione tecnica con cui sono stati realizzati li rende solidi e durevoli nel tempo.



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